Gettò la moglie malata nel fiume, 76enne di Casalbordino condannato a 14 anni

la sentenza ven 01 dicembre 2023

Casalbordino Il pm Vincenzo Chirico aveva chiesto 24 anni di reclusione, concesse le attenuanti generiche

Cronaca di La Redazione
1min
Angelo Bernardone con l'avvocato Vincenzo Cocchino ©Vastoweb
Angelo Bernardone con l'avvocato Vincenzo Cocchino ©Vastoweb

CASALBORDINO. Si è concluso con la condanna a 14 anni di reclusione e con la concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti, il processo in Corte d'Assise a Lanciano (Chieti) a carico di Angelo Bernardone, 76enne di Casalbordino (Chieti), accusato di aver ucciso la moglie, Maria Rita Conese di 72 anni.

Dal guardrail di un ponte sul fiume Osento, il 26 dicembre del 2021 Bernardone gettò la donna, malata di Alzheimer e grave demenza vascolare, la quale, dopo un volo di oltre 10 metri, finì prima in mezzo alla boscaglia e poi nell'alveo del fiume (Leggi).

 L'autopsia stabilì che il decesso avvenne per arresto cardiaco in probabile fibrillazione ventricolare terminale da inalazione di acqua dolce e trauma cranico con emorragia.

   Presidente in Corte d'Assise Massimo Canosa, giudice a latere Maria Rosaria Boncompagni, con i sei giudici popolari, Bernardone è stato interdetto in modo perpetuo dai pubblici uffici; è stato concesso in forma simbolica ai figli il risarcimento chiesto. "Accetto quello che ha deciso la Corte e sono pentito - ha detto il 76enne appena udito il verdetto - Ho sempre rispettato mia moglie e le donne".

Il pm Vincenzo Chirico aveva chiesto 24 anni di reclusione, ritenendo equivalenti le aggravanti e le generiche. La parte civile che rappresenta i quattro figli della coppia, l'avvocato Gianmarco Di Marco, aveva chiesto anche lui la condanna e, inoltre, che il risarcimento di 100mila euro stabilito per i figli venga devoluto ad associazioni che lottano contro la violenza sulle donne. Il difensore Vincenzo Cocchino aveva chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove o la derubricazione per omicidio preterintenzionale per minorata difesa, ritenendo che ci fosse stata una seminfermità mentale al momento del fatto e una non totale capacità di intendere e di volere. (FONTE ANSA).

Galleria fotografica

Vastoweb.com Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 01/2009 del 9/01/2009 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Federico Cosenza

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Vastoweb.com. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione