Estorceva con violenza postepay e documenti per truffe online: arrestato un 31enne

le indagini mar 23 aprile 2024

Altri Comuni Il Pm ha chiesto ed ottenuto la misura cautelare del carcere

Cronaca di La Redazione
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Estorceva con violenza postepay e documenti per truffe online: arrestato un 31enne ©Vastoweb
Estorceva con violenza postepay e documenti per truffe online: arrestato un 31enne ©Vastoweb

ORTONA. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ortona hanno arrestato e tradotto nel carcere di Chieti, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare del GIP del Tribunale di Chieti su richiesta della locale Procura della Repubblica, un 31enne, disoccupato, con plurimi precedenti anche per reati contro il patrimonio.

La notte del 6 aprile scorso, una pattuglia dei carabinieri aveva fermato nel centro di Ortona un giovane indiano con delle gravi ferite al volto e lo aveva fatto soccorrere da un’autoambulanza del 118 che lo aveva trasportato presso il locale pronto soccorso, ove i sanitari avevano riscontrato diverse fratture e disposto il ricovero con una prognosi di 30 giorni.

I carabinieri hanno approfondito subito l’origine delle gravi lesioni; il giovane indiano gli aveva dichiarato che a procurargliele era stato l’arrestato perché si era opposto alla sua ennesima richiesta di consegnargli soldi, documenti e la sua postepay perché sapeva che gli sarebbe servita per perpetrare delle truffe online.

Nell’occasione, al suo rifiuto, l’arrestato lo aveva aggredito con calci e pugni e gli aveva sbattuto la testa contro il muro per poi appropriarsi con la forza del suo portafogli ove custodiva documenti, carte elettroniche di pagamento e denaro contante. Il giovane ha poi denunciato che queste estorsioni andavano avanti da circa un anno, che non era la prima volta che lo picchiava e che oltre a lui un suo amico convivente che assisteva a causa delle precarie condizioni di salute subiva lo stesso tipo di estorsione.

I carabinieri hanno raccolto, con non poca difficoltà anche questa denuncia perché l’altra vittima aveva paura delle possibili ed ulteriori ritorsioni, ma è stato tranquillizzato dagli operanti. A conclusione delle indagini è stata delineata la grave condotta posta in essere dall’arrestato nei confronti delle due vittime; il quadro indiziario ritenuto grave dal pubblico ministero titolare delle indagini che ha richiesto ed ottenuto dal GIP la misura cautelare in carcere. 

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