Capannoni a fuoco, amianto nel tetto: emessa ordinanza di inaccessibilità
San Salvo Oggi il vertice tra ASL, ARTA ed ARAP
SAN SALVO. Il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca ha emesso in data 3 gennaio l'ordinanza di inaccessibilità totale del capannone deposito sito in Viale Belgio nella Zona Industriale di San Salvo, andato a fuoco nella sera del 1 gennaio. (leggi)
L'ordinanza è stata necessaria, dopo i rilievi effettuati dai Vigili del Fuoco, che hanno operato ininterrottamente per spegnere le fiamme e ripristinare l'area per metterla in sicurezza.(leggi)
Dai loro rilievi e da quelli compiuti dall'Arta (Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale), hanno comunicato che la copertura del capannone è in cemento amianto, da qui l'invito del Comandante dei Vigili del Fuoco di Chieti, in via cautelativa, a prescrivere l'inaccessibilità totale della struttura, in quanto l'incendio ha provocato notevoli danni alle strutture, in particolari a quelle metalliche di copertura in parte crollate.
Questa mattina si riunirà un "Tavolo Tecnico" al quale saranno presenti ASL, ARTA ed ARAP, al fine di accertare eventuali problemi igienico-sanitari.
Il Sindaco ha dunque emesso ordinanza nell'attesa del parere ASL riguardante gli aspetti sanitari, ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità. Il Sindaco ha inoltre chiesto ai proprietari dello stabile Zinni e Lombardi di eseguire un primo intervento di messa in sicurezza delle parti di amianto precipitate a terra e di quelle ancora presenti sulla copertura.
Le indagini sui motivi che hanno scatenato il vasto incendio sono ancora in corso. L'area industriale su viale Belgio è completamente al buio, ciò renderà ancor più difficoltoso il lavoro delle forze dell'ordine.
Gli imprenditori dopo le decine di furti, hanno a più riprese sollecitato l'amministrazione comunale e lArap per un intervento, diverse le riunioni per stabilire il da farsi, a non si è giunti a nulla. Gli imprenditori e lo stesso sindaco proposero nel 2016 di chiudere l'area, rendendola accessibile solo agli addetti ai lavori, chiesero inoltre la completa illuminazione, ma gli intenti rimasero su carta. Anche con la nascita di un nuovo ente come L'Arap Servizi, l'area rimane al buio alla mercé della delinquenza.