Coniugi di Scerni morti nel fiume Orta, si prospetta un risarcimento
Scerni Ieri a Pescara si è tenuta l'udienza preliminare, prossima seduta fissata per il 12 febbraio
SCERNI. Si prospetta la strada del risarcimento per i familiari dei coniugi di Scerni morti dopo essere caduti, durante una gita, nel fiume Orta il 1 maggio 2017 (Leggi).
E' questo quanto è emerso dall'udienza preliminare che si è tenuta nella giornata di ieri a Pescara davanti al Gup Nicola Colantonio ed in cui si sono costituti in giudizio, in qualità di responsabili civili il Comune di Caramanico Terme e l'Ente Parco Majella.
L'udienza è stata aggiornata al 12 febbraio 2020. In caso di intesa i due imputati, che sono accusati di omicidio colposo (Leggi), ovvero l’allora sindaco di Caramanico Terme Simone Angelucci e il direttore del Parco nazionale della Majella dell’epoca, Oremo Di Nino, chiederanno di accedere ai riti alternativi.
A difendere gli interessi dei familiari dei due coniugi deceduti, Silvia D'Ercole e Giuseppe Pirocchi, sono gli avvocati Arnaldo Tascione e Giuliano Milia.