Marco Rateni con il suo "Canto dei Capodogli" ad "Art in the dunes"

l'opera mar 30 luglio 2019

Vasto Il 29enne è un architetto di Campobasso

Cultura e Società di F. C.
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Marco Rateni e il suo "Canto dei Capodogli" ad "Art in the dunes" ©Vastoweb
Marco Rateni e il suo "Canto dei Capodogli" ad "Art in the dunes" ©Vastoweb

VASTO. Dal 20 luglio al 3 agosto a Punta Penna è possibile visitare e ammirare le installazioni di "Art in the dunes", l'iniziativa che quest'anno porta il nome di "Ketos" (Leggi).

Diversi gli artisti che hanno aderito all'iniziativa e tra questi c'è anche il 29enne campobassano Marco Rateni che parla così della sua opera:

"La mia è un'opera sola, fatta appositamente per la manifestazione. La struttura é composta da assi in legno di abete verniciato di nero a formare un prisma che evoca la forma di una pinna macchiata che emerge dalla sabbia insieme alle sagome di pesci a rischio di estinzione a causa del mare contaminato dall'opera distruttiva dell'uomo (secondo la LISTA ROSSA redatta dal comitato IUCN suggeritami dalla biologa Martina Pascarelli), stampate in PLA (Acido polilattico ottenuto dal mais) dall'azienda Prototype di Pescara. Ho inserito poi sette qr codes per far interagire i visitatori con l'opera.

Scansionando con l'App Andorid "MR landart" sviluppata da Carlo Branca, che permettono ai visitatori di ascoltare sette brani, come sette i capodogli che si spiaggiarono sulla costa della Riserva nel 2014 (LEGGI). Sono sette brani che raccontano in modo diverso il tema dell'inquinamento degli oceani: Deep Water Horizon degli Epica dove si fa riferimento all'incidente della piattaforma petrolifera DWH) "Cuyahoga" dei REM (uno dei fiumi più inquinati degli Stati Uniti), Whale song dei Pearl Jam (che tratta il tema della caccia alle balene), "Sea of fate" degli italiani Rhapsody of fire. "Critical Mass" dei Nuclear Assault(che denuncia dal 89' i disastri ambientali), "Balena, Permette Questo Valzer?" di Ugo Calise (uno spaccato strumentale posto come colonna sonora di un documentario marino), "What i've done" dei Linkin Park (altra critica contro i disastri ambientali)."

Tra le sue passioni e i suoi lavori anche quella di realizzare giardini artistici ispirati dalle copertine degli album musicali. Uno degli ultimi suoi lavori è "The dark side of the moon" per la manifestazione sul giardinaggio evoluto "Orticolario" presso Cernobbio (CO).

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