La nascita del decimo figlio oggi fa notizia, in passato quasi normalità
Editoriale
di
Paola D'Adamo
1min
VASTO. All’ospedale San Pio di Vasto, nei giorni scorsi, una quarantenne residente a Cupello ha dato alla luce la sua decima figlia. Una notizia che ha destato grande sorpresa a Vasto e nel comprensorio, soprattutto a poca distanza dal 2015 l’anno passato alla storia per la più bassa natalità di sempre. Cinquanta anni fa la nascita del decimo figlio non avrebbe destato tanto stupore e tantomeno la notizia non sarebbe finita sui giornali, poiché sebbene in quegli anni ci fossero poche risorse economiche le famiglie erano molto numerose. A ricordarlo è anche la settima arte con il film di Vittorio De Sica “Ieri, oggi e domani” in cui Sophia Loren interpretava una scaltra contrabbandiera di sigarette che è riuscita ad evitare la galera rimanendo incinta per ben sette volte. Ma torniamo alla neomamma di Cupello. La donna ha dichiarato di essere molto contenta per il lieto evento, ma non ha nascosto la difficoltà di arrivare a fine mese e crescere tanti figli con un solo stipendio. Come di consueto si sono create due scuole di pensiero la prima composta da quelli che apprezzano la scelta di avere tanti figli e condividono l’idea che bisogna sostenere economicamente queste coppie coraggiose. L’altra scuola invece sostiene che è troppo facile fare figli e poi chiedere aiuto agli altri per crescerli. La verità ancora una volta sta probabilmente nel mezzo. Chi decide di avere una grande famiglia va sicuramente lodato e gli enti locali dovrebbero contribuire al loro supporto, ma chi rinuncia ad avere dei figli convinto di non poter garantire il giusto sostegno perché deve essere punito due volte? Bisognerebbe quindi restituire il coraggio di costruire il proprio futuro attivando iniziative di politica demografica e familiare che, senza venir circoscritte alla sola sfera dell’emersione dalla povertà e l’esclusione sociale, abbiano carattere universale, altrimenti prepariamoci a riconvertire i reparti di ostetricia in unità geriatriche.