Coppia molisana morta in Abruzzo dopo un incidente, i familiari: “Chiediamo rispetto e verità”

Le richieste gio 08 luglio 2021

Isernia Nel giorno dei funerali l’amarezza dei familiari di Maurizio Tortola e Rossana Di Noia per i verdetti affrettati sulla dinamica del tragico schianto: indagato l’automobilista

Flash News di La Redazione
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Le giovani vittime dell'incidente Maurizio Tortola e Rossana Di Noia ©Personale
Le giovani vittime dell'incidente Maurizio Tortola e Rossana Di Noia ©Personale

ISERNIA. In merito all’incidente mortale avvenuto a Villetta Barrea lo scorso 4 luglio (Leggi) ed in cui hanno perso la vita due giovani isernini, intervengono le famiglie dei ragazzi che, tramite gli avvocati dello Studio3A, chiedono rispetto per i figli e verità sulla vicenda.

«Troppa fretta di “archiviare” il caso, di scaricare ogni colpa sul motociclista. Nel giorno del dolore più grande, quello dell’ultimo saluto ai loro cari, oggi, giovedì 8 luglio, nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore nel quartiere di San Lazzaro, i congiunti di Maurizio Tortola e Rossana Di Noia, i due fidanzati residenti a Isernia rimasti vittima del tragico incidente di domenica 4 luglio sulla Statale 83 Marsicana, in località Colle Nerini, nel tratto che collega i comuni di Alfredana e Barrea (Aq), straziati da un dolore senza fine, trovano la forza di rompere il silenzio.

Lo fanno da un lato per esprimere la loro riconoscenza per le innumerevoli attestazioni di stima per i loro “ragazzi” e di vicinanza per il lutto. La tragedia ha scosso profondamente e unito nel cordiglio le comunità di Isernia, dove la coppia, che conviveva felicemente da otto anni, era molto conosciuta e ben voluta anche per la sua attività lavorativa - i due giovani gestivano insieme un’officina meccanica a Vandra - e quella pugliese di Minervino Murge, in provincia di Barletta-Andria-Trani, di cui Rossana era originaria e dove abitano tuttora i suoi genitori.

Dall’altro lato però la mamma, il papà e le due sorelle di Tortola e i genitori e la sorella di Di Noia non nascondono anche la loro amarezza per il fiume di parole dette, scritte e commentate circa la dinamica del sinistro. Che, ci tengono a chiarire bene, è ancora tutta da accertare. Ed è proprio per questo, per fare piena luce su fatti e responsabilità, che i congiunti dei due poco più che trentenni (32 anni Maurizio, 30 Rosanna) si sono affidati, attraverso l’Area Manager e consulente legale Sabino De Benedictis, a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avv. Marco Bevilacqua, del Foro di Chieti.

Finora di certo c’è che le due vittime sono indubitabilmente morte per i gravi politraumi riportati  prima nel tremendo impatto con l’auto, una Audi, che sopraggiungeva nel senso opposto della Statale e con cui si è scontrata la moto Ducati su cui viaggiavano condotta da Maurizio, e poi nella rovinosa caduta sull’asfalto. Lo ha stabilito l’autopsia disposta dal Pubblico Ministero della Procura dell’Aquila, dott. Stefano Iafolla, titolare del relativo procedimento penale ed eseguita mercoledì 7 luglio dal consulente tecnico incaricato ad hoc, l’anatomopatologo dott. Ildo Polidoro: alle operazioni peritali ha partecipato, come consulente medico legale di parte per le famiglie Tortola e Di Noia, anche il dott. Aldo Di Fazio, messo a disposizione da Studio3A.

L’altro elemento certo, peraltro un atto dovuto, è che l’automobilista alla guida dell’Audi, su cui viaggiava tutta la sua famiglia (per fortuna illesa), A. D. R., 46 anni, di Campobasso, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio stradale.

Tutto il resto andrà attentamente vagliato dagli inquirenti, e anzi si auspica che la Procura possa disporre anche una perizia cinematica per ricostruire nel dettaglio le cause, la dinamica e tutte le responsabilità di quel terribile scontro, responsabilità legate a vari fattori, non ultima la velocità tenuta da entrambi i veicoli. Nel caso venisse ordinata, Studio3A renderà disponibile anche per questo eventuale accertamento tecnico non ripetibile un proprio esperto come consulente di parte con lo scopo di dare risposte ai propri assistiti, che chiedono innanzitutto verità. E rispetto per i loro cari e il loro dolore». 

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