Ennesima odissea per i pendolari Sevel, ma gli operai la spuntano sul distanziamento in autobus
MONTENERO DI BISACCIA. La segnalazione era già arrivata nella tarda serata di ieri, col solito copione consunto che andava a consumarsi ulteriormente. Parliamo dell’odissea dei lavoratori pendolari che da Montenero di Bisaccia salgono – o meglio, ci provano – a salire sull’autobus Atm per recarsi al posto di lavoro nello stabilimento Sevel.
Il racconto è di uno dei 37 dipendenti molisani del sito abruzzese, che esordisce con “Giustizia è (quasi) fatta!”
«Dopo una dura ma pacifica battaglia di civiltà in difesa dei nostri diritti più volte reclamati ma restati inascoltati, il sottoscritto, Giuseppe Colafato, e altri 36 lavoratori di Montenero di Bisaccia dipendenti della Sevel, comunicano che ieri sera grazie all'intervento della forza pubblica da noi interessata, la distanza di 1 metro a bordo dei mezzi di trasporto Atm è stata fatta rispettare. Nonostante il grosso disagio e rischio dei giorni scorsi, nonostante il disagio che ci ha visti viaggiare con i nostri mezzi per raggiungere il posto di lavoro in orario notturno per essere stati lasciati letteralmente "a piedi", la perdita salariale e di un intero turno di lavoro a causa di questa incresciosa vicenda, siamo convinti che l'episodio di ieri sera faccia da spartiacque verso il rispetto della legalità! Infatti rispetto ai 20 lavoratori utenti del trasporto pubblico regionale che si sono recati alla fermata nella serata di ieri, solo in 13 sono riusciti a salire a bordo rispettando la distanza minima di 1 metro. Non è puramente un calcolo numerico, si tratta delle nostre vite, delle vite dei nostri familiari e di quelle di un'intera comunità. Mai più nulla sarà lasciato al caso, indietro non si torna! Un sincero ringraziamento a noi stessi e a quanti volontariamente si sono resi disponibili al rispetto della legge».