Sanità: "In piena emergenza paghiamo 20 anni di tagli e privatizzazioni"

la lettera mer 22 aprile 2020
Lettere al direttore di La Redazione
1min
Ospedale di Vasto ©Vastoweb
Ospedale di Vasto ©Vastoweb

VASTO. "Ora anche con il nemico comune dal nome Covid-19 che prezzo paga Vasto e tutto il Vastese per causa della politica sanitaria degli ultimi vent’anni? Alto, tanto alto.

Non è questione di destra o sinistra. Tutti sono colpevoli uguali. Se non avessimo semi-sfasciato la sanità pubblica, chiudendo una marea di ospedali e finanziando sempre meno la sanità pubblica (37 miliardi di euro di minori stanziamenti in 10 anni), avremmo avuto meno perdite di vite umane.

Mancano molti medici e infermieri rispetto quanto sarebbe necessario. Privatizzare, privatizzare, privatizzare, ma a vantaggio solo di privati e a svantaggio della popolazione.

Il Covid-19 aggredisce i polmoni in maniera tale, specie per gli anziani, da dover richiedere molto spesso il ricovero in terapia intensiva. Quindi si pongono problemi drammatici, anzi tragici, visti i pochi posti letti che ci sono nelle terapie intensive di tutta Italia.

In Italia la vita media è, dati del 2019, di 80,8 anni per gli uomini e 85,2 per le donne, cioè in media 83 anni a testa.

La nostra abbondanza di anziani spiega l’abbondanza di decessi, sia per il Covid-19 che, non dimentichiamolo, per le influenze "normali". Anche se purtroppo muoiono anche giovani.

Fino a qualche giorno fa la media dell’età dei morti per il nuovo virus era di 81 anni e con malattie pregresse.

Perché non usiamo anche noi strutture ospedaliere come quella di Gissi per fronteggiare l’emergenza.

L’ospedale di Vasto ricordiamoci che è anche un ospedale di confine con il Molise e utilizzato da tutti i paesi dell’alto Vastese, per questo dovrebbe essere preso seriamente in considerazione.

Purtroppo con una politica che fino ad ora ha fatto solo chiacchiere da decenni, se si va con questo passo, si rischia di sparire senza pensare ai bisogni di chi soffre e non può permettersi di spostarsi in ospedali lontani, e/o aspettare lunghe code di prenotazioni che in alcuni casi non servono più perché il paziente è deceduto prima dell’esame.

Chiedo a tutti i politici di lavorare più seriamente perché la salute non ha colori politici."

Associazione Movimento Iustitia Nova, il segretario provinciale Orlando Palmer

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