"Da 2 anni siamo in attesa per le terapie convenzionate"
Vasto "Abbiamo interrotto le terapie alla fine di febbraio per l'emergenza Covid, sono abbastanza scoraggiata per il futuro"
Come ogni domenica vi proponiamo anche oggi il racconto di una mamma che tutti giorni si confronta con il problema dell'autismo. Una storia che questa volta arriva da fuori regione.
"Sono Stephanie, mamma di Ginevra che ha 4 anni. Mia figlia ha un autismo lieve ad alto funzionamento. I problemi di prima sostanzialmente son gli stessi di adesso.
Attendiamo da due anni di essere presi in carico dal servizio sanitario per le terapie convenzionate, nonostante una causa vinta che condanna il servizio sanitario all'erogazione di 15 ore di terapia settimanali.
Facciamo tutto privatamente, con non pochi sacrifici.
Abbiamo interrotto le terapie alla fine di febbraio per l'emergenza Covid e le terapiste (ricordo privatamente) continuano a darmi suggerimenti ed attività da fare in questa quarantena, il tutto fortunatamente a titolo gratuito.
Il servizio sanitario non si é mai fatto sentire e quelle numerose volte che sono andata io di persona a chiedere cosa fare son stata liquidata con: "Eh signora, c'è da aspettare!"
Alla faccia dell'intervento precoce ed intensivo raccomandato dai Lea.
Quelle rare volte che hanno mandato qualcuno a parlare faccia a faccia, é stata un'assistente sociale. Ad oggi riesco ancora a gestire mia figlia, ho seguito corsi, parent training e qualcosa l'ho imparata ma nessuno del servizio sanitario si é mai degnato di farmi anche solo una chiamata.
Io riesco ancora a gestire la situazione, sono una fortunata, ma se mia figlia fosse stata ingestibile in questa situazione? Se non avessi avuto la possibilità di fare le terapie privatamente?
Cosa sarà di mia figlia dopo la fine dell'emergenza?
Non lo so, perché se già prima tutti facevano spallucce figuriamoci adesso e a fine crisi in cui ci sarà da ricostruire tutto.
Sono abbastanza scoraggiata, fiducia nelle istituzioni poca. Spero solo di poter continuare in futuro per poter garantire le terapie private."