Civeta, il Tar sospende la trasformazione: ora il dialogo tra i due fronti è un percorso spinato

LA DIATRIBA sab 25 febbraio 2023
Politica di Miriam Giangiacomo
2min
Civeta, il Tar sospende la trasformazione: ora il dialogo tra i due fronti è un percorso spinato ©Vastoweb
Civeta, il Tar sospende la trasformazione: ora il dialogo tra i due fronti è un percorso spinato ©Vastoweb

CUPELLO. La trasformazione del Civeta in società di capitali è sospesa. E' stato infatti accolto dal Tar di Pescara il ricorso, presentato dai Comuni di Monteodorisio, Casalbordino, Villalfonsina e Pollutri, perché lo statuto redatto non prevede idonee garanzie di rappresentatività delle minoranze atte ad assicurare il controllo analogo congiunto.

Il primo cittadino di Cupello, Graziana Di Florio, è tra i sindaci che il 2 dicembre hanno firmato lo statuto e commenta così la decisione del Tar: "I nostri avvocati ci indicheranno qual è la strada migliore da adottare per soddisfare le richieste del Tar, ovvero il rafforzamento delle misure di controllo analogo in 60 giorni. Si tratta di una criticità che noi conoscevamo, ma avevamo fretta di andare verso la trasformazione perché la legge regionale ci imponeva di farlo entro quei termini, dal momento che il 31 dicembre scadeva la possibilità del consorzio di potersi trasformare in società di capitali. Abbiamo anche chiesto ai quattro sindaci di procedere con la trasformazione e poi lavorare in un secondo momento al superamento di queste criticità, quindi la condivisione resta aperta con loro. Ora stiamo cercando, in questi 60 giorni, di andare incontro alle richieste del Tar in modo di farlo bene. Ad oggi né io né gli altri sindaci abbiamo contezza di come i nostri avvocati vogliano muoversi e di quali provvedimenti c'è bisogno per arrivare a fine maggio con uno statuto rivisto e che possa soddisfare il controllo analogo richiesto. Certo è che in questi 60 giorni si dovrà davvero lavorare in sinergia anche con gli altri quattro Comuni".

Tra i quattro sindaci definiti "ribelli" c'è Catia Di Fabio, primo cittadino di Monteodorisio, che la pensa in modo diverso: "Siamo più che soddisfatti della sospensiva del Tar. Noi non siamo andati a firmare la trasformazione perché abbiamo esposto per tanto tempo quali erano le criticità dello statuto e non ci sono state date risposte, quindi è assurdo che ora ci vengano a chiedere di sederci e parlare. Ci hanno dato dei 'ribelli', dei 'dissidenti', per farci passare per carnefici invece che vittime. Ora la sospensiva del Tar è una controprova che stavamo dicendo cose sensate. Ci hannno spesso detto che ci saremmo dovuti assumere delle responsabilità se le cose fossero andate male, e noi precisiamo che infatti le responsabilità ce le siamo assunte per tutelare il territorio e i cittadini. Vogliamo che il Civeta diventi un impianto che possa essere visto come un potenziale per il nostro territorio, per dare un servizio in più ai cittadini, tutelare i suoli pubblici e soprattutto il nostro ambiente. Tutto questo deve essere rivisto e messo per iscritto".

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