Sara Simeoni: «Fare sport ad alti livelli per le donne della mia generazione era una conquista»

il CONVEGNO sab 16 novembre 2019

Vasto Giovanni De Benedictis: "Negli sport individuali se non si impazzisce si diventa dei guerrieri"

Altri sport di Federico Cosenza
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L'impiantistica di atletica e il territorio ©vastoweb.com
L'impiantistica di atletica e il territorio ©vastoweb.com

VASTO. Partecipato ed interessante incontro oggi al Palizzi di Vasto presso l'aula magna "Maurizio Natale" per affrontare il tema della "Impiantistica di atletica e il territorio". Al convegno erano presenti il presidente della Pro Loco Mercurio Saraceni, la dirigente scolastica Nicoletta Del Re, ma gli ospiti d'eccezione erano i relatori dell'incontro ovvero: la vastese Miriam Di Iorio che è stata campionessa Europea Master 50, l'atleta olimpionico Giovanni De Benedictis e la campionessa olimpionica di Mosca 1980 Sara Simeoni.

Quest'ultima ha raccontato la sua esperienza d'atleta: “Non era facile allenarsi in quegli anni, perché a livello femminile cercavamo di trovare uno spazio nostro e lo sport è stato importante perché ti permetteva di uscire di casa, avere un distacco dai genitori indolore e poter vivere un'esperienza che dava libertà. Oggi, invece, è tutto un po' scontato. Girare il mondo per noi era una conquista e forse il bello era anche questo. Sono molto soddisfatta, non ho nessun rimpianto nella mia carriera. Quello che c'era da vincere l'ho vinto, potevo fare qualche centimetro in più, ma non sarebbe cambiato nulla. Mi fa molto piacere rivedere le immagini di quegli anni e ripensare alle sensazioni che vivevo in quei momenti, perché quando sei in forma ti senti leggero, quasi volare e onnipotente perché ti accorgi che riesci a fare le cose in scioltezza senza far fatica. Ai ragazzi che si avvicinano a questo sport consiglierei di essere contenti di quello che fanno perché quando uno lo fa volentieri allora può anche trovare piacere nella fatica, perché non gli pesa in quanto convinto che allenandosi sarà ripagato da un risultato. Gli atleti sono molto diversi oggi come carattere e sicuramente io sono stata molto seria in quello che ho fatto e ho sempre creduto molto nel lavoro. Non so se mi ritroverei nel modo di fare attuale, perché tutto è spettacolarizzato. Forse sono solo contenta di com'era lo sport allora”.

Giovanni De Benedictis, ex atleta abruzzese, ha aggiunto: “Abbiamo portato la nostra testimonianza come ex atleti. L'atletica oggi si continua a praticare come ai miei tempi, ma sono cambiate le forme di pubblicità grazie anche ai social che riescono a fare delle cose incredibili, veicolando le notizie le immagini in maniera immediata e molto più efficace.

Gli sport individuali sono follia? Se non si impazzisce si diventa guerrieri. Ciò che non strozza rinforza nel senso che grazie alla capacità e alla possibilità di conoscere i propri limiti durante gli allenamenti, riesci a superarti e a conoscere te stesso. In questo modo migliori continuamente non solo rispetto alle performance fisiche, ma anche a quelle mentali”.

Miriam Di Iorio, sulla mancanza di una pista di atletica a Vasto, ha dichiarato: "Vivo questo problema da quando ero ragazzina. Anzi, all’epoca avevamo una piccola pista che per un periodo è stata utile, anzi era un fiore all'occhiello. Adesso siamo costretti a spostarci e diventa un po' difficile per la crescita del territorio e dei giovani per quanto riguarda l’atletica leggera. Io ho ripreso da 7 anni e vivo questa difficoltà anche adesso a distanza di quasi 40 anni. Prima andavo ad allenarmi a Pescara, oggi vado a Lanciano. Spero che questo convegno sia servito a dare voce a questo problema e a fare in modo che si prendano dei provvedimenti per almeno provare a realizzare una struttura o quantomeno a prenderlo in considerazione"

Infine l'assessore regionale con delega allo sport Guido Liris ha affermato: "Ascoltiamo un grido d'aiuto fortissimo che proviene dalla periferie della regione. Ci sono tanti comuni che reclamano l'attenzione sull'impiantistica sportiva, che probabilmente non è stato un tema curato negli anni passati questo, e lo dico senza polemiche. È un dato di fatto perché questo tipo di attenzione oggi crea delle aspettative che sono un po' complicate perché dobbiamo andare a programmare una serie di interventi. Dobbiamo farlo attraverso la nuova legge che è quella proprio sull'impiantistica sportiva che sto mettendo in atto e che deve andare a distribuire risorse economiche che possano riportare una ricaduta in ambito impiantistico su tutto il territorio.

Risorse suddivise tra le quattro province in maniera serena, con un bando trasparente, dando delle possibilità anche qui a Vasto, dove sappiamo non essere presente un impiantistica fruibile, di avere una struttura all'altezza di una città capofila di un territorio di 100 mila abitanti. Un territorio che va anche oltre il confine abruzzese, fino in Molise. È per questo che l'attenzione che oggi prestiamo con questo evento può e deve far scaturire un progetto che magari potrà possa essere cantierabile, mediato sicuramente dalle istituzioni comunali, ma che possa avere una distribuzione non soltanto a beneficio del comune di Vasto, ma di tutto il circondario. Ecco quindi sport inteso come indotto socio-economico, come ammortizzatore sociale e come messaggio nei confronti di chi fa scuola e soprattutto delle nuove generazioni. Nonché come mezzo per aumentare la qualità della vita dei nostri corregionali".

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