Cinghiali: «La soluzione non è l'abbattimento, ma l'invecchiamento»

l'incontro dom 16 giugno 2019

Vasto "Nella zona di Casalbordino il maggior numero di incidenti stradali con ungulati di tutto il vastese"

Attualità di F. C.
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Cinghiali: «La soluzione non è l'abbattimento, ma l'invecchiamento della specie» ©vastoweb.com
Cinghiali: «La soluzione non è l'abbattimento, ma l'invecchiamento della specie» ©vastoweb.com

VASTO. Di emergenza cinghiali si è parlato ieri sera a Vasto presso il Teatro Figlie della Croce di via Madonna dell'Asilo. L'appuntamento è stato promosso dall'avvocato Angela Pennetta che dopo la battaglia per il tribunale con il suo comitato L'Arcobaleno (LEGGI) ha intrapreso anche quella sugli ungulati.

All'evento hanno preso parte anche il sindaco Francesco Menna, il presidente del Tribunale di Vasto Bruno Giangiacomo, il professore Corrado Cipolla, l'avvocato Sandra Notaro ed il professore Andrea Mazzatenta.

Proprio quest'ultimo ha confermato come i dati dimostrino che la diminuzione dei danni non è proporzionale all'aumento degli abbattimenti e che servono metodologie alternative alla soppressione per arginare il fenomeno degli ungulati sul territorio abruzzese:

"L'abbattimento è una selezione impulsiva ed emotiva. I dati di Provincia e Regione dimostrano un chiaro aumento del numero degli ungulati, sopratutto nella zona del Vastese che ha il minor numero di aree protette dell'intero territorio regionale. Vanno intraprese quindi nuove strategie e soluzioni. Il problema principale è quello degli incidenti stradali e per limitarli si possono usare dei dissuasori luminosi attraverso i Progetti Life Strade. Inoltre i cinghiali hanno quasi sempre gli stessi attraversamenti stradali perché sono abitudinari, quindi individuandoli si potrebbero mettere i segnali luminosi per aiutare gli automobilisti. Ad esempio nel vastese la zona più frequente per gli incidenti è quella nel territorio di Casalbordino e lì si potrebbe intervenire"

Per gli ingressi in città si possono usare dei dissuasori chimici, ma sopratutto ridurre le zone di cacciabilità, perché spingono gli animali verso le zone urbane e stradali attraverso un effetto spugna visto che in quelle zone non vengono cacciati. Quando un cinghiale è minacciato si riproduce tantissimo e presto, bisogna invece far diminuire il numero di piccoli prodotti e fare invecchiare la popolazione. Su questo poi un importante aiuto possono fornirli i predatori naturali come lupi, volpi e poiane. Dunque per mitigare il problema cinghiali si devono vagliare diverse soluzioni con diverse possibilità di intervento che in maniera sinergica possono sicuramente aiutare".

In sala c'erano però anche molti agricoltori che vorrebbero soluzioni concrete e attuabili nell'immediato contro gli ungulati. Purtroppo quest'ultimi fanno fatica anche ad avere i rimborsi che spettano loro di diritto e che equivalgono solitamente al 25% dei danni subiti: "Ogni anno i mie terreni vengono rasi al suolo e il rimborso o tarda ad arrivare o è di una minima parte".

Presenti in sala anche gli assessori Luigi Marcello e Anna Bosco, il consigliere regionale Pietro Smargiassi, il sindaco di Gissi Agostino Chieffo.

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