Eventi estivi, Comparelli: «C'è rammarico». Giacomucci: «Smentite illazioni»

botta e risposta sab 19 gennaio 2019

Vasto L'avvocato: "Il rimborso delle spese legali sarà a carico del Comune"

Cronaca di La Redazione
3min
Tribunale di Vasto ©Vastoweb
Tribunale di Vasto ©Vastoweb

VASTO. C'è qualche strascico dopo la sentenza del Tribunale di Vasto che ha assolto i 9 indagati dell'inchiesta sugli eventi estivi del 2013 partita da una denuncia di Stefano Comparelli (LEGGI).

Quest'ultimo ha affermato: "Sicuramente Vasto ha perso un occasione per guardarsi finalmente dentro approfittando di una battaglia di civiltà, non persa, peggio, non combattuta. Le motivazioni le leggeremo per capire cosa ha portato il giudice a determinarsi nel senso che sappiamo. Ma una cosa è certa sia i cittadini che le forze politiche sono state assenti così come le associazioni e gli organismi a tutela e difesa del cittadino. È stata un'occasione persa per tutti, il vero rammarico probabilmente è questo".

Non è tardata ad arrivare la replica dell'avvocato di Luciano Lapenna, Fabio Giangiacomo: "In qualità di difensore dell’ex Sindaco Luciano Lapenna ritengo necessaria qualche precisazione necessitata solo dalla distorta rappresentazione della realtà processuale da parte del denunciante, tanto da sminuire la decisione del Tribunale di Vasto e/o farla apparire irragionevole.
Bisogna rimarcare che già un primo esposto dello stesso operatore culturale era rimasto lettera morta.
Il secondo esposto, sempre per le manifestazioni estive 2013, aveva portato il PM a promuovere una specifica richiesta di archiviazione per infondatezza della notizia di reato, seguita da una corposissima opposizione della stessa persona offesa, tanto che il G.I.P. ha, conseguentemente, disposto approfondimenti istruttori sui tutti i temi suggeriti da quest’ultima.
Arrivati davanti alla recente udienza preliminare, il sottoscritto e gli altri difensori degli imputati non solo hanno presentato le classiche memorie in diritto ma hanno praticato la cosiddetta “difesa attiva “ con indagini difensive e produzioni documentali, anche nell’ultima udienza del 17 c.m., smentendo tuttele illazioni e le suggestioni contenute nell’opposizione all’archiviazione e rivelatesi per essere solo fastidiosa “fuliggine”.

Con il successivo contributo delle difese è stato infatti “certificato” quanto segue :

  • 1) l’urgenza era stata determinata solo da questioni esterne all’ordinaria vita amministrativa ;
  • 2) il programma approvato, comprendente quell’anno anche le feste di San Michele, determinava un notevole risparmio rispetto agli anni precedenti ;
  • 3)Le manifestazioni a pagamento erano state segnalate nel programma secondo le usuali prassi;
  • 4)La delibera giuntale di indirizzo non riguardava un generico servizio da attribuire ma uno specifico programma artistico.

    Degno di nota il fatto che l’attivissimo promoter culturale si è guardato bene dal costituirsi formalmente parte civile, evidentemente per evitare il futuro rimborso delle spese legali previsto dal codice di rito e che, invece, sarà a carico del solo Comune di Vasto. La dinamica del processo e le precisazioni fattuali proposte dalle difese nell’udienza preliminare contestualizzano e giustificano pienamente l’operato di tutti gli uffici giudiziari del Tribunale di Vasto, verso i quali il mio assistito ed il sottoscritto hanno sempre dimostrato e rinnovano piena ed incondizionata fiducia."

    Comparelli ha poi controreplicato: "Non si capisce da dove si derivi questo "sugello certificativo", a quelli che sono stati solo dei legittimi interventi difensivi, che qualche legale ha inteso autoattribuirsi, visto che le motivazioni che hanno determinato il deliberato del GUP non sono ancora state depositate. Quindi, a meno che, cosa che tuttavia non credo, le motivazioni siano già state anticipate al legale in questione, ogni deduzione personale rimane nel campo delle "sparate" di qualcuno che adesso gioca a fare il "Colosso" pur sapendo di avere i piedi di argilla. Si arriva tra l'altro anche ad anticipare conclusioni di immaginari scenari giudiziari relativi a pretese risarcitorie e a spese, privi di qualsiasi fondamento giungendo poi deduzioni e coclusioni frutto di una fervida immaginazione ma prive ovviamente di qualsiasi riscontro nel reale. Resta la richiesta di rinvio a giudizio del capo procuratore Di Florio a dimostrare che le mie non erano illazioni infondate e forse sono altri quelli stanno tentando di distorcere la dignità di un vissuto giudiziario declassandolo, solo ora però, a livello di mera suggestione ."

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