​Stop Sevel: “La situazione è un po' pesante per tutti, siamo preoccupati per il futuro”

CAOS LAVORO sab 12 ottobre 2019

Vasto Gli interrogativi degli operai della Sevel di Atessa: “La paura c’è sempre, non si sa quello che succederà”

Lavoro ed Economia di Lea Discipio
2min
Produzione Sevel ©The Special Post
Produzione Sevel ©The Special Post

VASTO. Continua il fermo produttivo alla Sevel di Atessa. Cancellati primo e secondo turno del 12 ottobre, bloccato anche il recupero che era previsto per domenica 13. “Salteremo anche lunedì. Ci hanno detto che probabilmente si comincerà con il terzo cambio, ma non è ufficiale e noi non crediamo che ciò sarà possibile”, dice uno dei lavoratori con cui siamo entrati in contatto.

Intanto il magistrato si è recato nuovamente presso lo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano in provincia di Frosinone per far luce sul tragico evento del 1° ottobre che ha causato la morte dell'operaio Fabrizio Greco di soli 39 anni, avvenuta durante la manutenzione di una pressa. “Le autorità competenti hanno stanno lavorando e finché il giudice non farà chiarezza sulla causa, se ci sono state irregolarità oppure no sul rispetto delle norme di sicurezza, e sulle responsabilità, noi resteremo fermi. Siamo andati avanti per 10 giorni con le sole scorte”, racconta un operaio.

Ed è di poche ore fa anche la notizia di un’altra azienda dell’indotto Sevel, la Isringhausen, che produce sedili per la Sevel e si trova in contrada Saletti, costretta a far ricorso alla cassa integrazione a causa della mancanza di fornitura proveniente da Cassino (Leggi).

Cresce quindi anche la preoccupazione tra i lavoratori di Atessa: “non abbiamo tante informazioni e abbiamo idea di come si evolverà la situazione. Ci stanno informando giorno per girono. Su come stanno andando avanti le indagini sulla gestione del problema all’origine ci arrivano notizie frammentate. Questo rende la situazione un po' pesante per tutti e per l’organizzazione della vita di tutti i giorni, specialmente per chi come me ha famiglia. La paura c’è sempre, non si sa quello che succederà”.

Qualcuno intanto ha anche accennato alla questione della mancanza di un magazzino sufficientemente attrezzato nello stabilimento atessano e che potrebbe aiutare la produzione ad andare avanti anche in questi momenti di blocco sulle linee: “la nostra è un tipo di produzione ‘just in time’ cioè a tempo, è produzione a tempo reale di quello che serve e non sia accumula nulla, i pezzi vengono lavorati mano a mano che arrivano. Se un’azienda satellite non ci fa arrivare il materiale, si blocca il colosso più grande d’Abruzzo. Chi sta a capo dovrebbe ragionare per far lavorare sempre e non fermarsi mai”, aggiunge uno degli operai.

“Non so cosa faranno per recuperare la produzione visto che hanno già cambiato il turno da 10 a 12 più 5 notti fisse volontarie e che il contratto col cambio turno non prevede il recupero sui giorni che prima avevamo di riposo, come il sabato che oggi è lavorativo. Come si farà a recuperare la produzione persa? Prima recuperavamo il sabato mattina che quindi oggi è su base ordinaria e non più straordinaria. Cosa farà la Sevel? Pagherà in cassa CIGO oppure con i permessi individuali degli operai?”, queste le domande più urgenti e determinanti che si pongono i lavoratori e che rivolgono ai loro responsabili.

Vastoweb.com Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 01/2009 del 9/01/2009 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Federico Cosenza

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Vastoweb.com. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione