Caso Jois: la Procura chiede l'archiviazione, ma la morte resta un mistero
Vasto Dopo un anno e mezzo di indagini la decisione è stata notificata ai familiari
VASTO. Chiesta l'archiviazione delle indagini sulla morte di Jois Pedone, il 20enne trovato senza vita tra gli scogli di Punta Penna il 22 agosto del 2022 (leggi).
La Procura di Vasto ha notificato la decisione alla famiglia dopo un anno e mezzo di approfondimenti infruttuosi, condotti battendo la pista dell'istigazione al suicidio.
Il giovane venne trovato senza vita con un borsone pieno di sabbia legato alla caviglia a mò di zavorra; l'esame autoptico condotto dal medico legale Marco Piattelli determinò come causa del decesso l'annegamento (leggi).
La famiglia escluse sin da subito l'ipotesi suicidio, ritenuta del tutto inverosimile: dal biglietto che Jois aveva comprato per tornare a Parma, alle le camicie che aveva chiesto di stirare, al misterioso borsone, che il ragazzo non aveva con se quando salì sul taxi, fino ad arrivare a quella "Z" sul collo, molto simile ad un marchio a fuoco, che il padre ipotizzò corrispondere ad una delle rune utilizzate nei riti satanici (leggi).
Questi, e molti altri dettagli inquietanti, come la possibile appartenenza ad gruppo noto come "I Figli della luna", il patto di sangue con una presunta "sacerdotessa", ed il grande falò notato quella notte da un pescatore vastese (leggi), spingono i familiari a ritenere che la morte del giovane sia da ricondurre senza alcun dubbio ad un rituale esoterico.
La sera del 22 agosto 2022 Jois disse alla madre che avrebbe incontrato alcuni amici dopo il turno di lavoro, ma a casa non tornò mai. La signora Mary Nora Ramundi salutò suo figlio per l'ultima volta attorno all'una, Jois fumava in balcone guardando la luna.
Lo zio non ci sta, e ha già annunciato il ricorso.