Esami di Stato, Salvatore: “Non abbiamo certezze, difficile la scelta universitaria”

VASTO. Gli studenti vastesi dell’ultimo anno delle scuole superiori si stanno preparando per il tanto atteso Esame di Stato.

Una prova molto importante e che quest’anno ha un sapore diverso, così come abbiamo sottolineato in un nostro precedente articolo (Leggi), premessa di un percorso che abbiamo intrapreso in questi giorni.

Si tratta della pubblicazione di interviste con giovani maturandi e, in particolare, abbiamo girato delle domande a 4 studenti del Polo Liceale Pantini Pudente.

Dopo l’intervista ad Iris Marchioli (Leggi) e ad Adria Iacovanelli (Leggi), proponiamo di seguito quella avuta con Salvatore Cristallo del Linguistico, classe V F.

Gli ultimi mesi di scuola sono quelli che restano nel cuore e nei ricordi. Cosa ha significato per te questa interruzione forzata?

Il fatto che la scuola sia stata chiusa in questo momento è probabilmente la cosa peggiore che poteva accadere perché è il momento in cui si tirano le somme, si fa il ripasso finale e ci si organizza ed esercita per gli esami. Un momento in cui si salutano i professori e si inizia a prepararsi mentalmente al passo successivo, ad un eventuale trasferimento in un'altra città e, nel caso di Vasto, immagino che sia necessario per tutti. È un periodo di cambiamenti al quale, a causa del Coronavirus, non abbiamo il tempo di adattarci gradualmente, ma lo dobbiamo fare nell’immediato e dovremmo farlo nuovamente per l'università. Saremo costretti a prendere decisioni rapidamente, magari risultando quest’ultime anche avventate.

Il fatto poi che abbiamo dovuto rinunciare alla festa di fine anno credo che non sia un problema perché l'occasione per salutarsi si crea in qualunque altro momento. Mi dispiace molto di aver saltato la gita del quinto. Primo di tutto perché sarebbe stata la chiusura di un cerchio, dato che abbiamo iniziato con il nostro primo stage all'estero, in Spagna, e avremmo chiuso il quinto anno con uno stage di nuovo lì. Ma soprattutto la gita sarebbe stata un’occasione per conoscere meglio i propri compagni e i professori perché fuori dalla scuola chiaramente si conoscono personalità diverse e vengono fuori i lati anche un po' più divertenti. La gita era l'ultima occasione di passare veramente del tempo insieme perché il tempo che si passa in classe con i compagni non è uguale al tempo che passeresti fuori dalla classe con loro e perdere l'occasione di fare il viaggio d'istruzione insieme significa non poter condividere quegli ultimi momenti insieme.

Come sta andando, infatti, la scelta universitaria? Quali difficoltà stai incontrando a causa del Coronavirus?

Probabilmente la scelta dell’università per qualcuno non sarà fatta correttamente proprio perché c'è fretta di portare a termine l’iscrizione anche se non si è sicuri su quello che succederà. Nel mio caso, per esempio, la scelta è completamente congelata perché non me la sento di compiere un passo così importante in questo momento, dato che ho bisogno magari di partecipare ad un open day, ho bisogno di visitare la città. Sono infatti orientato su Milano che però non ho mai visto e la mia incapacità di muovermi in questo momento e di visitarla è un problema enorme. Se decidessi di iscrivermi, significherebbe non compiere una scelta in maniera assennata perché sarebbe compiuta con la conoscenza soltanto parziale di quello che mi aspetterebbe. Alcune università si stanno organizzando con degli incontri on-line, con sessioni in videoconferenza, ma che non è la stessa cosa, perché parlare con uno studente o con i docenti a distanza, dubito che si possa ricevere un feedback chiaro e completo.

Come sta andando con la didattica a distanza? A cosa ti ha fatto pensare questa esperienza?

Io personalmente la reputo un’ottima cosa perché ti permette di gestire meglio il tempo. Facciamo spesso lezioni online sincrone con i professori. Il problema è che la connessione spesso non va o ci sono difficoltà tecniche con il computer o il microfono, perdendo a volte metà lezione. Però mi piace particolarmente la possibilità di avere un contatto diretto con i professori attraverso le piattaforme, ma soprattutto apprezzo quando i professori caricano il materiale come una lezione registrata, perché questo permette di riguardare la lezione e svolgere meglio l’esercizio. Oppure fare una videochiamata con il docente per chiedere chiarimenti è una cosa molto utile. I professori si sono messi a disposizione per qualunque problema e tutto sommato si sono adattati e lo hanno fatto anche bene, nonostante l’utilizzo di alcuni strumenti sia anche abbastanza complesso anche per noi ragazzi.

Come avverrà l'esame dipenderà da cosa accadrà entro il 18 maggio. Cosa ti suscita questa incertezza su come si svolgerà l'esame?

Il fatto di non sapere come si svolgerà l'Esame di Stato significa anche non sapere bene come affrontarlo, perché non sappiamo come sarà strutturato. Non sappiamo se ci sarà lo scritto o solo l'orale e, se si dovesse magari soltanto fare quello orale, come ci verrà data la possibilità di dimostrare il meglio di noi. Immagino che i professori interni terranno conto di quella che è la situazione attuale, e probabilmente qualcuno non riuscirà a raggiungere il punteggio che si era prefissato. Il problema è che i risultati possono servire anche per ottenere eventuali borse di studio e pagare meno tasse universitarie. Il problema è non sapere che cosa succederà, ma è la mancanza totale di certezze, che servirebbero in momenti come questi per avere la possibilità anche di gestire meglio la propria vita.